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Il riconoscimento delle competenze nel volontariato: l'incontro tra solidarietà, formazione e crescita professionale

Con il decreto del 31 luglio 2025 le competenze acquisite nel volontariato vengono finalmente valorizzate: nuove opportunità per i volontari e gli ETS

 

In occasione della Giornata Internazionale del Volontariato dedichiamo un approfondimento su un tema di grande rilevanza: il riconoscimento delle competenze acquisite durante l'attività di volontariato.

Il volontariato è infatti entrato ufficialmente nel sistema nazionale delle competenze. Con il decreto interministeriale del 31 luglio 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 24/10/2025, vengono definite le modalità e i criteri per il riconscimento delle competenze acquisite attraverso attività e percorsi di volontariato, in ambito formativo e professionale.

Questa novità permette di valorizzare l’esperienza dei volontari, trasformandola in competenze documentabili e spendibili nel mondo del lavoro, nella scuola e nei concorsi pubblici.

Inoltre, gli Enti del Terzo Settore sono individuati come soggetti titolati all'erogazione dei servizi di individuazione, validazione e certificazione delle competenze acquisite durante attività di volontariato.

 

Perché il riconoscimento delle competenze nel volontariato è importante

Il riconoscimento delle competenze acquisite nel volontariato rappresenta una svolta per studenti, giovani, lavoratori e cittadini attivi. Con questo importante decreto, l'Italia ha compiuto un passo decisivo verso il riconoscimento dell’apprendimento non formale, valorizzando un settore - il volontariato - che coinvolge milioni di persone e produce competenze reali, spesso sottovalutate. Il nuovo modello permette di trasformare l’esperienza di volontariato in valore spendibile e riconosciuto, favorendo l’incontro tra solidarietà, formazione e crescita professionale. 

Tra i benefici principali:

  • aumento dell’occupabilità;
  • possibilità di integrare il proprio curriculum con competenze certificate;
  • valorizzazione dell’impegno civico;
  • maggiore trasparenza e tracciabilità delle esperienze.

 

I requisiti per ottenere la certificazione delle competenze

Per accedere al processo di validazione delle competenze acquisite nel volontariato, il decreto richiede alcuni criteri minimi:

1. numero di ore svolte: almeno 60 ore di attività nell’arco di 12 mesi.

2. progetto formativo personalizzato: ogni volontario deve seguire un percorso strutturato con obiettivi chiari, attività previste, modalità di verifica, supporto di un tutor dell’ente.

3. raccolta di evidenze: le competenze devono essere dimostrate attraverso documenti, osservazioni, report o materiali prodotti durante l’attività.

Al momento non è ancora stata istiuita una piattaforma digitale unificata per la registrazione delle attestazioni; una soluzione centralizzata e condivisa permetterebbe maggiore uniformità, trasparenza e accessibilità dei dati.

 

Quali competenze possono essere riconosciute

Le competenze riconoscibili sono sia trasversali che tecnico-operative. Tra le più comuni:

  • gestione del tempo;
  • comunicazione e lavoro in team;
  • autonomia e problem solving;
  • capacità organizzative;
  • leadership;
  • abilità collegate alle attività svolte (logistica, assistenza, gestione eventi, ecc.).

 

Il ruolo degli Enti del Terzo Settore

Gli Enti del Terzo Settore (ETS) diventano attori fondamentali nel processo: sono infatti abilitati a supportare la valutazione e la certificazione delle competenze dei volontari. Questo rafforza in maniera fondamentale la loro funzione educativa e sociale e li integra nelle politiche nazionali dedicate alla formazione e allo sviluppo professionale. Non tutti gli enti del Terzo settore possono certificare le competenze dei volontari. Possono farlo solo gli enti formalmente riconosciuti dal Ministero del Lavoro come soggetti abilitati a erogare i servizi di individuazione, validazione e certificazione delle competenze. Il decreto 31 luglio 2025, infatti, rinvia al D.M. 9 luglio 2024 (“Disciplina dei servizi di individuazione, validazione e certificazione delle competenze”), che attua il d.lgs. 13/2013. 

 

Attestazioni valide per scuola, università, lavoro e concorsi

Una delle innovazioni più rilevanti è la spendibilità ufficiale delle competenze certificate. Le attestazioni possono essere utilizzate per:

  • ottenere crediti scolastici o formativi;
  • arricchire il curriculum vitae;
  • partecipare a concorsi pubblici;
  • supportare colloqui o selezioni aziendali.

Il volontariato diventa così non solo un gesto solidale, ma un vero investimento nel proprio futuro.

 

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